coding il linguaggio nel terzo millennio

Coding: il linguaggio del terzo millennio che si vuole rendere obbligatorio

Secondo la deputata Valentina Aprea, membro della Commissione Cultura Scienza e Istruzione, che è intervenuta al convegno annuale dell’Anp dal titolo “La scuola al centro del Paese”, il coding sarebbe come una sorta di nuovo latino. In pratica lo considera come il linguaggio del terzo millennio. Scopriamo perchè.

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Coding – La Aprea “Voglio renderlo obbligatorio”

Il coding sviluppa il pensiero computazionale e andrà incontro alla crescente domanda di lavori ad alta tecnologia. Da questo concetto parte l’impegno della deputata per renderlo una materia obbligatoria in classe.

In questi anni, ha sottolineato Aprea, “ci sono state diverse riforme della scuola ma è mancata una vera cultura riformatrice.

Il punto cruciale però riguarda non solo l’importanza di renderlo una materia ufficiale ma anche rivoluzionare la scuola dalle fondamenta. A partire dagli insegnanti: “bisogna cambiare paradigma rispetto al secolo scorso investendo con forza sulla formazione dei docenti. Gli insegnanti del terzo millennio sono tutti nativi cartacei, ma devono essere formati per essere in grado di colloquiare con i giovani che sono invece nativi digitali

E ancora: “Prima che finisca la legislatura voglio lasciare con il coding obbligatorio nelle scuole perché se noi mettiamo qualcosa di obbligatorio allora poi si organizza e si fa.”

L’importanza del Coding secondo la Aprea

Già in una nota rivolta al ministro Bianchi dello scorso 3 novembre, la deputata Aprea aveva chiesto di impegnarsi in prima persona, per rendere obbligatorio lo studio del Coding a scuola: “Il ministro Bianchi ha appena dichiarato che bisogna formare i ragazzi ad usare il digital. Il ministro ha anche aggiunto che non solo dobbiamo spingerli a rispondere ai nuovi bisogni ma anzi ad anticiparli. Concordiamo con queste affermazioni del Ministro, ma se vogliamo raggiungere davvero questi obiettivi occorre governare con scelte pubbliche le trasformazioni della quarta rivoluzione industriale. Bisogna agire con tempestività partendo, prima di tutto, dall’introduzione dell’insegnamento del Coding. Un insegnamento che va introdotto sin dalla scuola dell’infanzia e primaria per favorire la formazione del pensiero computazionale, la creatività digitale, e la cittadinanza digitale. Intelligenza artificiale, robotica e biotecnologia, costituiscono i nuovi campi da sviluppare per favorire una nuova era del lavoro.”

Nella stessa nota, la deputata continua: “l Coding, la programmazione informatica, deve essere considerata come la quarta abilità di base per le nuove generazioni di studenti, insieme al leggere, allo scrivere e al far di conto. Invitiamo il Ministro Bianchi a prevedere sin dalla prossima Legge di Bilancio l’introduzione progressiva e graduale dello studio del pensiero computazionale e del Coding nell’ambito del curriculo digitale obbligatorio, in attuazione peraltro dell’approvazione avvenuta all’unanimità il 12 marzo 2019 da parte della Camera dei deputati 

La proposta di Educo

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