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Coronavirus centri estivi aperti per la scuola dell’infanzia

Coronavirus e centri estivi, verso l’apertura per i bambini della scuola dell’infanzia a sostegno delle famiglie durante la Fase 2 dell’emergenza 

Coronavirus, sembrerebbe ormai pressoché decisiva la riapertura dei centri estivi per i bambini della scuola dell’infanzia. Un’apertura prevista per il prossimo 1° giugno per aiutare e sostenere le famiglie durante il rientro al lavoro nella Fase 2.

In questa seconda fase di allentamento delle misure restrittive però non è ancora contemplato il rientro a scuola previsto, dopo le parole del Presidente del Consiglio Conte, soltanto a settembre.

Fondamentale secondo il ministro Bonetti il sostegno alle famiglie “Stiamo predisponendo perché questo accada – ha detto -. Io credo che la politica debba dare concretezza: c’è bisogno di luoghi per i bambini anche a sostegno delle famiglie. Li dobbiamo organizzare in modo tale che ciò avvenga nella maniera più sicura possibile per evitare che riparta il contagio“, queste sono le parole del ministro.

Questi luoghi potrebbero essere proprio gli istituti scolastici organizzati sotto forma di centri estivi o ricreativi, dedicati (per ora) solo ai bimbi più piccoli della scuola dell’infanzia e del nido secondo un modello che contemplerà piccoli gruppi, per mantenere il distanziamento tra i bambini. Un modello messo a punto dal governo e che se risulterà vincente potrebbe essere replicato a settembre con la riapertura della scuola.

Azzolina favorevole all’apertura

Si dichiara favorevole a questa misura anche il ministro dell’Istruzione Azzolina affermando che contro il contagio da coronavirus sarà essenziale varare rigidi protocolli sanitari per tutelare la salute dei piccoli dell’infanzia e delle famiglie. I centri estivi, cortili, e spazi aperti, messi a disposizione dai comuni, favorirebbero la socialità e le attività motorie, essenziali per il benessere psicofisico dei bimbi della scuola dell’infanzia e del nido.

Positiva la reazione delle singole regioni: dalla Toscana, all’Emilia, passando per Veneto si pensa già a come organizzare le attività all’aria aperta rivolte ai piccoli, avviando in certi casi già a vere e proprie sperimentazioni sul territorio con aperture parziali di scuole, cortili, parchi, oratori, strutturati secondo la proporzione di 1 educatore ogni 6-7 bambini, proprio per limitare fortemente ogni possibilità di contagio.

Fase 2, le parole di Conte “piano articolato contro il Covid. ” Sulla scuola: “apertura a settembre”

La scuola è al centro dei nostri pensieri e riaprirà a settembre” ha annunciato il presidente del Consiglio durante l’ultima diretta su Facebook, seguendo le indicazioni del comitato tecnico scientifico che invita alla prudenza per non rischiare una nuova impennata dei contagi da Covid – “È in gioco la salute dei nostri figli, senza trascurare che l’età media del personale docente è tra le più alte d’Europa” ha continuato il Presidente.

Sulla riapertura delle attività scolastiche si è espresso anche Silvio Brusaferro presidente dell’Istituto superiore di Sanità secondo cui “La scuola secondo i nostri modelli adesso rappresenta un rischio significativo rispetto alla circolazione del virus. In una fase delicata come quella che stiamo intraprendendo va fatto un passo alla volta. Qualunque sia la misura adottata, all’inizio ci sono delle asincronie, nel senso che non tutto quello che ruota attorno ad un settore è allineato. Bisognerà trovare delle forme di flessibilità per superare questo problema delle famiglie. Io qui voglio ricordare che siamo ancora nel periodo epidemico e che viviamo una situazione eccezionale.

Ipotesi confermata da una recentissima simulazione sulla curva elaborata dal comitato tecnico scientifico il quale azzarda una media di 50.000 ricoveri in più in terapia intensiva nel caso in cui le scuole dovessero riprendere le normali attività scolastiche e di assembramento, un numero non da poco.

Il parere del comitato tecnico scientifico

Brusca frenata anche da parte di Locatelli che è tornato a parlare di coronavirus e ha espresso il suo parere “Come si fa a garantire il distanziamento dei bambini nel campo estivo per l’infanzia? L’accesso ai parchi e’ una cosa più che considerabile beninteso che deve essere un accesso contingentato per evitare che si creino le aggregazioni. Assembramento e aggregazione non potranno essere in nessun caso consentiti

Per il ministro Bonetti invece si tratta proprio di una responsabilità della politica facilitare l’organizzazione di un campo estivo in sicurezza per tutti: bambini e famiglie.

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